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Porto, a Genova prove di rivoluzione. Le ipotesi di modifica al progetto della nuova Diga

Le bozze per modificare il progetto della nuova Diga circolano tra gli uffici del Comune di Genova e quelli di Palazzo San Giorgio: gli interventi toccherebbero anche le banchine e gli assetti della pista dell’aeroporto

Un aereo atterra all’aeroporto di Genova, dopo aver sorvolato le banchine di Sampierdarena





Genova – Da due mesi senza commissario. Senza ancora la possibilità di insediare la fabbrica dei cassoni a Vado, quando la costruzione del primo dei 100 blocchi sarebbe dovuta avvenire il 29 settembre. Eppure il cantiere della nuova Diga foranea del porto di Genova è già alle prese con progetti di variante, e la bozza riportata qui in basso, pervenuta agli uffici dell’Autorità di sistema portuale di Genova-Savona, indica che non si tratta di semplici pour parler. Il sindaco di Genova, Marco Bucci, in predicato di diventare il prossimo commissario dopo le dimissioni ad agosto di Paolo Emilio Signorini (ieri sera c’è stato un altro Consiglio dei ministri, e anche in quel caso il Dpcm di nomina non era in agenda), ne ha parlato pubblicamente al Salone nautico di Genova, e dalla scorsa estate circolano diverse bozze e ipotesi di modifica, che sarebbero originate da un’idea dell’imprenditore Aldo Spinelli, il maggiore concessionario nell’area direttamente interessata allo spostamento a mare della Diga.


La bozza

Il progetto qui sopra non ha nulla di ufficiale (perché tutto quello che concretamente si sta progettando e facendo sulla Diga è espresso in atti sul sito, dicono dall’Autorità portuale) ma è parte della fitta corrispondenza progettuale tra Comune e Palazzo San Giorgio. Lo stesso avvenne anche un anno fa, quando proprio il Comune ipotizzò il trasferimento del Porto Petroli a Pra’ e delle Riparazioni a Multedo. Interpellato dal Secolo XIX sulla paternità del progetto qui sopra, Bucci smentisce che questo arrivi dalle strutture tecniche del Comune, ma è evidente che chi ha tracciato le linee di questa bozza ha tenuto conto di tutti gli elementi di modifica dell’attuale progetto della Diga di cui finora hanno discusso Spinelli, Bucci e Signorini.

La barriera e il piano regolatore



Come si nota dal disegno, infatti, rispetto al progetto attualmente in cantiere, la Diga qui è leggermente più corta e più lontana rispetto alle banchine a Ponente del Bacino di Sampierdarena, mentre il prolungamento della Diga dell’Aeroporto va a realizzare uno stretto canale che garantisce un mini-accesso a Ovest del porto, chiudendo la foce del torrente Polcevera. Seguendo gli auspici dei terminalisti dell’area, questa bozza di progetto prevede, con metrature molto dettagliate, sia i riempimenti tra le varie banchine (meno Ponte Somalia Levante, possibile approdo per i Depositi chimici, e Ponte Eritrea, dedicato ai traffici convenzionali non container), sia l’avanzamento per gli sporgenti più a Levante: sono elementi che dovrebbero essere discussi nel nuovo Piano regolatore portuale.

Il porto traghetti

Elemento del tutto nuovo è invece il terminal traghetti-merci che dovrebbe sorgere perpendicolare alla testata del compendio Ronco-Canepa, benché la genesi di questa idea è chiara: spazio per questa categoria di traffici - l’unica che in Italia cresce da anni - a Genova ce n’è sempre meno, con le Stazioni marittime già a tappo e con i Depositi chimici che, se approvati, andranno a togliere accosti a Grimaldi, armatore specializzato in quest’attività. L’idea qui è tagliare la testa al toro, e creare per i traghetti merci un nuovo terminal sfruttando gli spazi lasciati aperti dalla Diga.

L’incognita aeroporto

L’ipotesi dovrebbe però passare l’esame dell’Enav, visto che i progetti di ampliamento in questa parte del porto fanno i conti con le altezze delle navi e la loro massa metallica che può interferire con i radar dell’aeroporto: mettere quattro traghetti ormeggiati in linea col cono di atterraggio degli aerei potrebbe portare alla necessità di un riorientamento della pista: non facile visto che queste infrastrutture sono, come i porti, realizzate studiando venti e correnti. Da notare che in questo progetto non si tiene invece conto dell’avanzamento verso mare chiesto dalle imprese delle Riparazioni navali, mentre rimane quasi intoccato il moncherino di vecchia Diga in mezzo all’accesso del porto, come richiesto dalla Sovrintendenza.


fonte : Medi Telegraph news

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