La Commissione Europea sta valutando di proporre l’adozione di un divieto di vendita di navi cisterna alla Russia, per limitare la possibilità del Governo di Mosca e delle entità ad esso legate di aggirare la sanzioni occidentali sul petrolio con flotte ‘ombra’.
Lo riferisce l’agenzia di stampa Reuters, secondo cui la proposta è stata discussa la scorsa settimana dagli ambasciatori degli Stati membri. Tra le ipotesi ci sarebbe anche quella di prevedere clausole nei contratti di vendita di una nave europea a terze parti che ne vietino la successiva cessione a entità russe o anche l’utilizzo per il trasporto di greggio e prodotti petroliferi raffinati di origine russa in violazione del ‘price cap’ (che nel caso del greggio prevede un tetto al prezzo di 60 dollari al barile).
“Il meccanismo del price-cap si basa su un processo di attestazione che consenta agli operatori della supply chain marittima del petrolio russo di dimostrare che quanto stanno trasportando è stato effettivamente acquistato ad un prezzo inferiore al limite massimo stabilito dalle sanzioni” reciterebbe una bozza della proposta di provvedimento visionata dalla Reuters.
“Per favorirne l’implementazione e rendere più efficace la sua applicazione rafforzando i sistemi di contrasto alla falsificazione delle attestazioni, questa proposta introduce dei requisiti per l’attestazione stessa includendo una serie di costi accessori legati alla spedizione e all’assicurazione”.
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