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Lo scorso anno Gioia Tauro si è superata (15 anni dopo)

Agostinelli annuncia il record di traffico di sempre: 3,55 milioni di TEUs nel 2023. Restano le incognite dell’ETS, ai nastri di partenza, e del taglio dello storage time comunitario.


L’annuncio arriva proprio nel giorno giusto, quasi come un regalo di compleanno estemporaneo, a voler leggere certi auspici forse beneaugurante per un inizio di anno che pure – tra ETS, che entra adesso in vigore e altre spinose questioni doganali incipienti: il taglio dei tempi di storage previsto nel nuovo Codice Doganale UE – dovrebbe invero essere assai complicato per il porto che il manager pubblico dirige (sotto diverse vesti assunte nel tempo: commissario, presidente, ammiraglio, ispettore...) ormai da quasi un decennio.

Andrea Agostinelli, 65 anni festeggiati proprio oggi, può dunque dare fiato alle trombe di Gioia Tauro, scalo hub che ha superato sé stesso, a distanza di 15 anni, registrando nel 2023 uno storico record di traffico assoluto. Lo scalo di transhipment calabrese – grazie ovviamente al contributo unico di MCT MedCenter Container Terminal - ha movimentato lo scorso anno 3.548.827 TEUs, valore mai raggiunto finora; per arrivare a numeri analoghi occorre risalire al 2008 infatti, quando si era sfiorato il traguardo di 3 milioni e mezzo, precisamente raggiungendo 3.468.000 TEUs, con un lieve incremento (+0,7%) rispetto al 2007, altro anno trascorso ‘alla grande’ con 3.445.000 TEUs.

“Voglio complimentarmi con l’armatore MSC e con la società MCT, che gestisce il terminal container, per l’ottimo lavoro svolto nel mantenere alte le performances del nostro scalo portuale. Mi rivolgo, altresì, con sentita stima alle maestranze portuali, che sono il nostro fiore all’occhiello, a cui va il merito d’aver lavorato con spirito d’attaccamento e abnegazione, affinché il porto tagliasse questo ambito traguardo” è il commento ufficiale rilasciato dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio.


Il superamento effettivo del record si è avuto il 27 dicembre, quando il TEU numero 3.500.000 è stato movimentato in banchina.

La gioia di Gioia Tauro - al di là delle (peraltro riservatissime) celebrazioni personali di Agostinelli, come genetliaco ed eventuali ulteriori eventi nel 2024... – si confida non siano effimere, vista l’aria ‘cattiva’ che tira dalle parti di Bruxelles, dove i soliti decisori ‘ignoranti’ in materia specifica pensano bene di standardizzare tutto quello che ricade nella propria giurisdizione, senza fare bene i conti delle proprie azioni, che a volte sono decisamente improvvide e inopportune, circa l’evidente impatto socio-economico delle medesime a livello di concorrenza con gli attori extra-UE.

Dal suo canto, il terminal MCT tira dritto per la sua strada, in attesa di migliori notizie dal fronte comunitario (dove i suoi uomini, anche sotto l’egida quasi ecumenica di Assarmatori, lavorano alacremente per far capire certe cose ai ‘sordi’), portando avanti il programma delineato quando prese le redini di uno scalo quasi boccheggiante ormai 5 anni fa.

Come si ricorderà, MCT al momento del suo ‘atterraggio’ a Gioia aveva parlato di traguardare nel medio termine una movimentazione di 4 (se non addirittura 5) milioni di TEUs, anche se il 2019 (prima del covid e di tutto il resto di sciagure occorse nel frattempo) erano decisamente altri tempi.

A salvare Gioia Tauro dagli ‘effetti collaterali’ che innescherebbe (si usa il condizionale quantomeno come auspicio che qualcosa possa ancora cambiare, tipo moratoria extra-time) l’entrata in vigore del discusso provvedimento sull’ETS, sarà probabilmente la resilienza ostinata del gestore delle banchine; rispetto ai grandi porti pubblici multiclienti suoi concorrenti, il fatto di essere in sostanza un terminal aziendale, nodo cruciale di un ciclo industriale, reca il vantaggio indubbio che il suo concessionario può decidere quali traffici convogliare su questa banchina. E così pare stia facendo in questi giorni MSC indirizzando in Calabria alcune linee destinate finora al terminal rivale di Malta.


In questi 5 anni il gruppo di Gianluigi Aponte ha mantenuto fede agli impegni presi quando (sotto la bandiera di TiL Terminal Investment Limited) ha rimpiazzato Contship Italia-Eurokai nel tenere le redini del terminal, effettuando regolarmente investimenti in varie tipologie di equipment portuale (grandi gru di banchina e numerosi carrelli di retrobanchina e altre attrezzature minori) e nei servizi tecnico-nautici (leggasi rimorchiatori).

E, a latere di questo sforzo economico, l’AdSP sta facendo la sua parte, con alcune iniziative, fra cui l’ultima degna di menzione è quella dell’antivigilia di Natale, quando il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha approvato l’Adeguamento tecnico funzionale al Piano regolatore del Porto di Gioia Tauro. Obiettivo della richiesta, strutturata dalla stessa AdSP, è avviare i lavori di approfondimento e consolidamento del canale portuale lungo la banchina di levante, nei tratti A–B– C, per arrivare a -18 metri di pescaggio dagli attuali -16, utili a far arrivare ‘belle piene’ le maxi portacontainer.

Chi oggi festeggia a buon diritto il picco storico registrato nel 2023 ricorda anche come, all’esplosione dell’ultima grande crisi economica mondiale - anche prima delle sciabolate subito dopo inferte al nostro pianeta da pandemia e guerre varie - nel 2018 la ‘vecchia’ MCT targata Eckelmann-Battistello aveva proceduto a decretare 400 licenziamenti di lavoratori, con altri 500 sulla rampa di lancio.

Poi nella primavera del 2019 venne lanciata la grande ciambella di salvataggio da Ginevra, coi suddetti lavoratori re-immessi nel circuito portuale.

Il resto è storia recente; mentre quella del presente e futuro prossimo è tutta da scrivere...si vedrà se sarà una narrazione con la penna rossa o meno.


fonte : ship2shore



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